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Parma nel mondo: il dialetto che unisce gli emigrati parmensi

Parma non è solo la patria della buona cucina e della musica lirica, ma anche di un dialetto che continua a vivere e a risuonare nei cuori di chi ha lasciato la città per trasferirsi altrove. Da qualche tempo, una rubrica speciale sta riportando in auge le espressioni e i modi di dire della parlata parmigiana, tenendo uniti gli emigrati parmensi sparsi in tutto il mondo.
Si tratta di "Parma nel mondo", un'iniziativa che sta riscuotendo un grande successo tra i discendenti degli emigrati e tra coloro che vogliono mantenere viva la tradizione linguistica della città. Attraverso racconti, aneddoti e approfondimenti linguistici, la rubrica propone un viaggio nella cultura dialettale parmigiana, spiegando il significato e l'origine di parole che altrimenti rischierebbero di scomparire.
L'idea è nata dall'amore per la lingua locale e dalla volontà di rafforzare il senso di appartenenza tra chi ha radici parmensi ma vive lontano. "Il dialetto non è solo un modo di parlare, ma è un ponte tra le generazioni e un legame con la nostra terra", affermano i curatori della rubrica, che ricevono testimonianze e contributi da ogni angolo del globo, dall'Argentina agli Stati Uniti, dall'Australia al Canada.
Grazie ai social media e alle nuove tecnologie, la rubrica ha trovato una platea entusiasta e partecipativa. I lettori condividono ricordi d'infanzia, filastrocche, modi di dire e perfino registrazioni audio di nonni e parenti che ancora parlano il dialetto in casa. Un'iniziativa che non solo preserva una tradizione, ma la rende viva e accessibile a tutti.
In un'epoca di globalizzazione, "Parma nel mondo" dimostra che le radici linguistiche e culturali possono resistere al tempo e alle distanze, mantenendo vivo l'orgoglio di essere parmigiani ovunque ci si trovi.

Enrico Maletti recita la poesia: La Dònna Pramzàna