Città di aristocratiche tradizioni culturali e musicali, ricca di monumenti insigni e di preziose opere d’arte, Parma è anche la Capitale del Gusto e della buona tavola.
I gloriosi prodotti della terra parmense - Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Salame Felino, Conserve di Pomodoro, Pasta e Vino dei Colli - nei Musei del Cibo trovano un luogo privilegiato di racconto e di valorizzazione.
Il Museo del Parmigiano Reggiano, il prestigioso formaggio italiano, noto e apprezzato in tutto il mondo, che vanta origini antiche, ha sede nello storico Casello ottocentesco che sorge all’ombra della Rocca Meli-Lupi di Soragna in un’area ricca di castelli e di ricordi verdiani, lungo la Strada del Culatello.
Il Museo del Prosciutto sorge a Langhirano, che del prosciutto è la capitale riconosciuta, nel complesso integralmente restaurato dell’ex Foro Boario, suggestiva architettura rurale del 1928. Langhirano è un’oasi di pace, caratterizzata dalla dolcezza del clima e dell’aria, dai suggestivi vigneti e dallo straordinario Castello di Torrechiara meraviglioso sul colle, con le mura possenti, e il borgo quattrocentesco.
E’ tuttavia certo che la “nascita” del culatello sia da collegare strettamente al feudo dei Pallavicino, che governarono i territori di Busseto, Zibello e Polesine dal 1249.
La sede del Museo del Tartufo si trova a Calestano, all’interno dei locali storici del Municipio posti nel piano interrato dell’edificio. In passato questi locali avevano ospitato le antiche prigioni e le cantine municipali già interessate qualche anno fa da un primo intervento di riqualificazione, che aveva rivelato le pareti e le volte in pietra a vista. La mancanza di fondi non aveva permesso di completare l’intervento.
La pasta ha trovato in Italia la patria d’elezione e ha segnato la gastronomia in tutto il Paese.
Nell’800 inizia a Parma l’attività di Barilla, che ha contribuito in maniera significativa alla nascita del Museo.
La visita inizia dal chicco di grano con approfondimento dei suoi caratteri e delle modalità di coltivazione nel tempo.
Il Museo del Salame Felino è ospitato nelle splendide cantine del Castello di Felino, l’antico maniero che domina la vallata fra i torrenti Parma e Baganza e oggi ospita un ristorante di charme.
Il primo documento relativo al salame rintracciato a Parma risale al 1436 quando Niccolò Piccinino al soldo del Duca di Milano ordinò che gli si procurassero “porchos viginti a carnibus pro sallamine” ovvero venti maiali per fare salami!
Di origine americana, il pomodoro ha trovato in provincia di Parma terreno fertile, già a partire dalla seconda metà dell’800.
Il museo, all’interno della Corte di Giarola, a Collecchio, in un centro di trasformazione agroalimentare d’epoca medievale, è organizzato in sette sezioni tematiche.
Nelle suggestive cantine della Rocca di Sala Baganza, viene allestita la “Cantina dei Musei del Cibo”, un percorso espositivo e sensoriale dedicato al vino di Parma, alla sua storia e alla sua cultura.
Presente e assai sviluppata in epoca romana, la viticultura ha lasciato nei secoli testimonianze sul territorio parmense.
Fin dalla preistoria – come testimoniato dai reperti conservati al Museo Archeologico di Parma – i funghi entrano nell’alimentazione del popolo delle Terramare.
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